Come pescare i polpi.
Come molte altre tecniche di pesca anche quella per pescare i polpi si è evoluta negli ultimi tempi. Infatti si è passati per pescare i polpi dall’utilizzo della zampa di gallina alla polpara all’eging. Il principio che sta alla base è comunque lo stesso, cioè attirare il polpo sulla nostra esca e fare i modo che rimanga infilzato dal cestello o da ancorette.
Come riconoscere i polpi.
Il polpo comune, noto anche come piovra, è un cefalopode della famiglia Octopodidae, spesso erroneamente denominato pòlipo, da non confondere con l’animale Cnidari che dà origine al corallo. Questo animale marino è dotato di una straordinaria capacità di cambiare colore rapidamente, utilizzata sia per mimetizzarsi che per comunicare con i suoi simili. La sua caratteristica distintiva è la presenza di una doppia fila di ventose su ciascun tentacolo, che lo differenzia dal moscardino che ne possiede solo una.
La bocca del polpo si trova al centro dei suoi otto tentacoli ed è dotata di un becco robusto, con il quale è in grado di rompere gusci di conchiglie e carapaci di crostacei, costituendo parte della sua dieta. Questo mollusco è diffuso principalmente nei bassi fondali, non oltre i 200 metri di profondità, prediligendo fondali aspri, rocciosi e ricchi di nascondigli.
Presente in tutti i mari e gli oceani, il polpo è particolarmente diffuso nel Mar Mediterraneo. Nonostante i suoi tentacoli siano più robusti rispetto a quelli di calamari e seppie, è importante maneggiarlo con cura durante il recupero per evitare di danneggiarli e perdere il polpo.
Riconoscere i polpi dal moscardino.
Il polpo e il moscardino sono entrambi cefalopodi molto simili, ma presentano differenze significative che li rendono facilmente distinguibili in termini di dimensioni, forma, pelle, tentacoli, habitat e comportamento. Un metodo rapido per distinguere il polpo dal moscardino è osservare i tentacoli: entrambi ne possiedono otto, ma i polpi hanno due file di ventose su ciascun tentacolo, mentre i moscardini ne hanno solo una.
Il periodo e i mesi migliori per pescare i polpi.
La latitudine è determinante per il periodo migliore per la pesca ai polpi, così come la temperatura dell’acqua può influenzare la loro presenza. In Italia, generalmente:
- Da settembre a dicembre si registrano numerose catture, ma prevalentemente di esemplari di piccole dimensioni.
- Da maggio a luglio si possono catturare polpi di taglia più grande, anche se spesso con un numero minore di catture complessive.
Gli orari e le condizioni meteo migliori per pescare i polpi.
L’orario ideale per pescare i polpi dalla riva è al mattino presto all’alba e al tramonto. È importante adattarsi al luogo di pesca e alle abitudini dei polpi, poiché le loro preferenze possono variare. È fondamentale capire quando sono più attivi in un determinato spot, poiché in alcuni casi prediligono cacciare durante le prime ore del giorno, mentre in altri si avvicinano di più alle ore del tramonto.
Hot spot migliore e dove pescare i polpi.
Per pescare con successo i polpi, è essenziale individuare i luoghi adatti, come spiagge e porti, dove è probabile trovarli. Questi cefalopodi possono essere rinvenuti in acque marine che vanno da pochi centimetri fino a diverse decine di metri di profondità. Predilige habitat che offrono rifugi, dove può nascondersi dai predatori, tra cui non solo gli esseri umani ma anche altri abitanti marini come le ricciole, i pesci serra, le orate e le leccie amia. Le aree ideali per la pesca al polpo sono caratterizzate da spiagge con scogliere sommerse e anche da zone fangose, dove il polpo può mimetizzarsi. Inoltre, gli artificiali frangiflutti e le imboccature dei porti sono altri luoghi frequentati da questi animali marini.
Cosa mangiano i polpi in natura.
L’alimentazione del polpo è costituita principalmente da molluschi come vongole, granchi, gamberi e anche piccoli pesci per questo è facile intuire quali esche funzionano maggiormente per la pesca la polpo.
Non è raro che il polpo soprattutto se giovane viene ingannato anche dal coreano, innescato alla ricerca di pesci grufolatori.
Le tecniche migliori per pescare i polpi.
Come detto in precedenza i polpi si possono pescare da riva porti e scogliere con tre tecniche tutte e tre ugualmente valide.
Come pescare i polpi a eging.
Negli ultimi tempi, l’eging ha gradualmente preso il posto delle tradizionali tecniche di pesca come la zampa di gallina o la polpara per insidiare i polpi. Originaria del Giappone, questa tecnica presenta diversi vantaggi rispetto alla pesca con la polpara. Oltre a consentire di catturare polpi, l’eging consente anche di pescare seppie e calamari. La principale caratteristica distintiva dell’eging risiede nell’uso pratico di esche artificiali, che possono essere facilmente sostituite per testare diversi colori e forme. Grazie a questa flessibilità, è possibile praticare l’eging sia da riva che dalle scogliere o nei porti.
Il movimento da dare all’esca artificiale eging per pescare i polpi.
Durante la pratica dell’eging, si lancia l’artificiale lasciandolo affondare fino a raggiungere il fondo, per poi iniziare il recupero dell’egi. Questo recupero richiede l’utilizzo di una canna medio-alta e comporta una continua alternanza di piccoli scatti verso l’alto, eseguiti con lievi colpetti del cimino della canna, e di soste. Le soste devono essere sufficientemente lunghe da permettere all’egi di scendere fino al fondo.
Il recupero con il mulinello deve avvenire lentamente, consentendo all’esca di lavorare vicino al fondale. È importante mantenere sempre il filo in tensione per percepire eventuali attacchi, anche durante le soste. La ferrata deve essere rapida, seguendo la regola del “nel dubbio, ferra”. Dopo la ferrata, il recupero deve essere costante per impedire al polpo di nascondersi o aggrapparsi alle rocce sul fondo.
Le esche artificiali per pescare i polpi a eging.
Gli egi sono artificiali progettati per assomigliare a gamberetti o piccoli pesci e sono disponibili in una vasta gamma di colori, forme e dimensioni per soddisfare le diverse esigenze dei pescatori. L’egi più comune è dotato di una doppia corona di uncini all’estremità, progettati appositamente per catturare i tentacoli dei polpi. Questi artificiali sono zavorrati e disponibili in varie dimensioni: 1.50, 2.00, 2.50, 3.00 e 3.50, da selezionare in base alla profondità dello spot di pesca. Talvolta si aggiunge una zavorra supplementare di pochi grammi per mantenere il movimento naturale dell’egi mentre si aumenta la gittata e si permette di lavorare meglio sul fondo.
Pescare i polpi con la polpara.
Certamente, molti giovani potrebbero non essere a conoscenza dell’esistenza della polpara, un’antica tecnica utilizzata per la pesca dei polpi, ignorando così questa pratica tradizionale. I polpi, appartenenti alla famiglia dei cefalopodi, sono dotati di otto tentacoli con cui si muovono e catturano le prede per portarle alla bocca situata al centro del corpo. È proprio questa caratteristica di attacco del polpo che la polpara sfrutta per funzionare.
Questa tecnica è molto economica e semplice da praticare, richiedendo pochi materiali:
- Un pezzo di staccio in cotone bianco di circa 20×20 cm.
- Un’esca che può consistere in pesce come sarda, sugarelli, granchi o addirittura la zampa di gallina.
- Nylon di spessore 0,50-0,60.
- Una polpara.
La polpara utilizzata può essere del tipo a saponetta con un fermo per l’esca oppure del tipo piombo a goccia con diversi ami fusi all’interno. Si inizia legando la polpara al nylon e a circa 50-60 cm si lega lo straccio dal centro. L’esca viene quindi fissata all’amo della polpara se si utilizza il primo tipo, oppure legata a circa 10 cm se si utilizza il secondo tipo.
Azione per pescare i polpi con la polpara.
Questa tecnica è un pò differente se si pratica dalla barca, da riva spiaggia o scogliera.
Come pescare i polpi con la polpara dalla spiaggia.
Se intendiamo pescare i polpi dalla spiaggia, è consigliabile optare per una polpara dotata di ferma-esca che possa scivolare facilmente sulla sabbia. L’azione di pesca prevede il lancio dell’intero attrezzo in acqua, che può essere effettuato manualmente o con l’ausilio di una canna da pesca, seguito da un recupero lento con pause frequenti. Con un po’ di attenzione, è possibile individuare il momento in cui il polpo attacca l’esca e, a quel punto, è importante recuperare senza dare al polpo l’opportunità di nascondersi o aggrapparsi a eventuali scogli.
Come pescare i polpi con la polpara dalla scogliera e dalla barca.
Pescare dalla scogliera è molto simile alla pesca dalla barca, e possiamo adottare un’azione verticale utilizzando la polpara del secondo tipo. È possibile impiegare una canna da pesca oppure procedere a mano, facendo scendere la polpara in acqua e muovendola su e giù, aspettando l’attacco del polpo.
Come pescare i polpi con la zampa di gallina.
Sicuramente molti giovani non sono a conoscenza di come pescare i polpi con la zampa di gallina e ignorano questa antica tecnica. I polpi, appartenenti alla famiglia dei cefalopodi, possiedono otto tentacoli con cui si muovono e afferrano le prede per portarle alla bocca situata al centro del corpo.
Questa tecnica, come accennato, è molto economica e facile da praticare, richiedendo:
- Un pezzo di staccio in cotone bianco di circa 20×20 cm.
- Una o più zampe di gallina da utilizzare in caso di necessità.
- Nylon con un diametro di 0,50-0,60 mm.
- Una polpara.
La polpara utilizzata può essere del tipo a saponetta con fermo per l’esca oppure del tipo piombo a goccia con diversi ami fusi all’interno. Si inizia legando la polpara al nylon e a circa 50-60 cm si lega lo straccio dal centro. La zampa di gallina viene quindi fissata sul gancio della polpara se si utilizza il primo tipo, oppure legata a 10 cm se si utilizza il secondo tipo.
Azione per pescare i polpi con la zampa di gallina.
Questa tecnica è ideale per pescare i polpi sia dalla barca che da riva spiaggia o scogliera.
Come pescare i polpi con la zampa di gallina dalla spiaggia.
Se peschiamo dalla spiaggia la polpara da scegliere e quella col ferma esche che scivola facilmente sulla sabbia. l’azione
di pesca consiste nel lanciare tutto l apparato in acqua a mano o con canna da pesca e recuperando lentamente con
diverse soste. Con un pò di attenzione possiamo capire il momento che il polpo attacca la zampa e a quel punto dobbiamo
recuperare senza dare la possibilità al polpo di andarsi a intanarsi o aggrapparsi a qualche scoglio.
Come pescare i polpi con la zampa di gallina dalla scogliera e dalla barca.
Pescando dalla scogliera e molto simile a quella della barca possiamo pescare con un azione verticale utilizzando la
polpara del secondo tipo. Possiamo utilizzare una canna da pesca o a mano facciamo scendere la polpara in acqua
muovendola su e giù aspettando l’attacco del polpo.
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